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Bentornati e bentornate su Kura Tawila, la prima newsletter in italiano sul calcio africano. Come state? Davvero, come state?
Questo è il quarto numero, il primo del 2023, quindi buon anno.
Ho salutato il 2022 senza troppi rimpianti. Un anno fa mi svegliavo nella camera di un hotel di Yaoundé a cui ero approdato casualmente la notte precedente perché il mio collega danese Buster Kirchner (non si arrabbierà se lo cito) aveva comunicato erroneamente la nostra data di arrivo al residence che avevamo scelto per il nostro soggiorno (e che scopriremo poi essere di proprietà di un parente di André Onana, che incontreremo più volte nella struttura). La giornata è proseguita tra le vie vivaci e polverose del centro della capitale. Siamo andati a ritirare gli accrediti e poi di corsa allo stadio Olembe. Quella sera l’ottuagenario e barcollante presidente del Camerun Paul Biya avrebbe aperto le danze della Coppa d’Africa sbucando dal tettuccio apribile di una limousine bianca e il Camerun avrebbe battuto 2-1 il Burkina Faso con doppietta del capitano Vincent Aboubakar. Una doppietta che avrebbe fatto partire una sorta di toto-capocannoniere privato tra noi e i tassisti camerunensi. “Quanti gol segnerà Aboubakar da qui alla fine del torneo?”, chiedevamo a ogni tassista. Qualcuno, sulle ali dell’entusiasmo, è arrivato a dire addirittura 15. Aboubakar si fermerà a 8, a un solo gol dal record del congolese Pierre Ndaye Mulamba.
(Vista dall’hotel di Yaoundé)
In particolare, l’anno appena trascorso ha segnato il lancio di una newsletter che covava nella mia mente e nel mio cuore da parecchi mesi. Pensavo di non essere all’altezza del compito, vale a dire offrire un contenuto interessante e non banale su un’area di mondo e un calcio così esclusi ed emarginati. Quest’area e questo calcio reclamano spazio e rispetto e io ho sentito l’esigenza di fare da tramite. Il perfezionismo, però, ha divorato a lungo i miei nervi e sbriciolato il tempo davanti a me. Il timore che non avrei mai scritto il primo numero mi ha quasi sconfitto. Poi ho premuto “invio” e sono stato piacevolmente travolto dal vostro affetto e dal vostro interesse. Oggi siamo già a 513 iscritti. Grazie.
Sto divagando troppo, iniziamo!
Non è ciò che pensate
A proposito di Coppe d’Africa, non c’è stato il tempo di metabolizzare l’impresa mondiale del Marocco che già si parte con una nuova edizione. Fermi! Dite ad Aurelio De Laurentiis e Luciano Spalletti di stare tranquilli. Nessun mostro è pronto a introdursi negli spogliatoi di Castel Volturno per portarsi via Victor Osimhen e Zambo Anguissa.
La competizione che si svolgerà in Algeria dal 13 gennaio al 4 febbraio è in realtà il Campionato Africano per Nazioni, un torneo riservato ai calciatori africani che militano nel continente. Per essere più precisi, ogni nazionale può convocare solo calciatori registrati nel campionato del proprio paese. Il CHAN, com’è conosciuto per la sigla che deriva dal suo nome francese Championnat d’Afrique des Nations, è stato ideato e creato sul finire degli anni ‘10 per dare ai giocatori africani rimasti nel continente (che venivano già oscurati dai colleghi che iniziavano a conquistare l’Europa) l'opportunità di rappresentare le loro nazionali e promuovere i campionati locali.
L’edizione 2022, che si sarebbe dovuta disputare dal 10 luglio al 1 agosto scorsi, è stata spostata alla finestra invernale dell’anno successivo a causa dello slittamento a catena subito dalle competizioni internazionali dopo lo scoppio della pandemia da Covid-19. A ciò si è aggiunta la vicinanza temporale con i Mondiali che ha spinto molte federazioni a non interrompere nuovamente i campionati dopo il mese e mezzo di stop dovuto alla rassegna iridata. Per questo motivo, le convocazioni delle 18 partecipanti hanno disegnato un CHAN profondamente rimaneggiato. Il Marocco, ad esempio, pur avendo deciso di dare spazio alla selezione U23, si presenterà con una rosa di secondo rango, dato che i migliori U23 del paese sono già titolari inamovibili nei loro club.
La settima edizione del CHAN, inaugurato nel 2009 in Costa d’Avorio, è di particolare importanza per l’Algeria che ospita la competizione per la prima volta.
Per capire il valore che il CHAN riveste per il paese nordafricano, ho chiesto aiuto al collega algerino Maher Mezahi, un fratello con cui ho condiviso le ultime due Coppe d’Africa.
Diplomazia sportiva
Maher, l'Algeria ha recentemente ospitato i Giochi del Mediterraneo. Sta per ospitare il CHAN e ad aprile sarà la sede della Coppa d’Africa U17. Inoltre, fatto ancor più rilevante, a dicembre la Federcalcio ha inviato la propria candidatura per ospitare la Coppa d’Africa 2025. Da dove proviene questo interesse improvviso dell'Algeria nei confronti dei maggiori tornei continentali? Questo interesse è accompagnato da un adeguato sviluppo in termini di infrastrutture?
Non c’è un’unica risposta al perché l’Algeria si stia candidando per ospitare così tanti tornei in poco tempo. Certamente, così come il Qatar, l’Arabia Saudita e il Marocco, il paese sta cercando di migliorare la sua immagine e uno dei canali attraverso cui crede di poterlo fare è lo sport. Da quando il nuovo governo si è insediato, dopo le proteste del 2019, il corpo diplomatico è stato riattivato e rinvigorito. Ha assunto un atteggiamento molto più aggressivo e la diplomazia sportiva serve a riaffermare, appunto, la presenza dell’Algeria sulla scena internazionale. Una seconda ragione è lo sviluppo delle infrastrutture sportive. I lavori del nuovo stadio dedicato a Nelson Mandela, situato nella periferia di Algeri e uno dei primi impianti costruiti specificamente per ospitare eventi calcistici internazionali, iniziarono nel 2010 e sono durati così a lungo a causa di scandali di corruzione che ne hanno rallentato il completamento. Ora, ad accelerare le operazioni giusto in tempo per l’inizio del CHAN non è stata solo la volontà del governo di affermare la propria posizione. L’aumento dei prezzi di gas e petrolio e i cambiamenti geopolitici in atto hanno beneficiato l’Algeria e incrementato la capacità di spesa pubblica del paese anche nel settore delle infrastrutture sportive come gli stadi. Oltre allo stadio Nelson Mandela, abbiamo anche il Douera Sportpark, in costruzione nell’omonimo sobborgo della capitale, e lo stadio di Tizi Ouzou in Cabilia, che verrà completato quest’anno. Anche se lo stadio di Annaba è stato ristrutturato, per il CHAN non verranno utilizzati i migliori stadi del paese perché si è cercato di scegliere quattro sedi che potessero rappresentare l’intera Algeria. Una volta che i nuovi stadi saranno pronti, l’Algeria non avrà nulla da invidiare al Marocco, all’Egitto e al Sudafrica, il che è un’ottima notizia.Dal punto di vista calcistico, cosa significa il CHAN per gli algerini?
Gli algerini non prenderanno sul serio il CHAN come altre nazioni perché sono consapevoli che la nazionale che partecipa rappresenta una rosa molto indebolita dalle continue partenze di calciatori per l’Europa. Quello algerino è infatti il campionato nordafricano che esporta più talenti al di fuori del continente, in particolare in Francia, Belgio e Portogallo. Ogni estate 6-7 calciatori del campionato algerino, la maggior parte dei quali proviene dall’accademia del Paradou, vengono venduti all’estero.
5 giocatori da tenere d’occhio
Ora passiamo all’aspetto tecnico della manifestazione. Alcuni dei campionati africani dei paesi partecipanti sono ancora perlopiù inaccessibili a chi vive in Italia e molti dei calciatori che prenderanno parte al CHAN non sono titolari nelle proprie squadre. Per poter osservare calciatori del continente africano è ancora oggi necessario viaggiare.
Sarei voluto andare in Algeria, ma i costi e i requisiti stringenti per poter ottenere il visto mi hanno fatto desistere. Diciamo che ho potuto capire, in minima parte, cosa provano le persone che non hanno il privilegio di avere un passaporto dell’Unione Europea e dunque la libertà di poter viaggiare ovunque lo desiderano, quando lo desiderano.
Insomma, per questa serie di ragioni mi sono fatto aiutare da alcuni colleghi che seguono quotidianamente le nazionali partecipanti e ho stilato una lista di 5 calciatori da seguire che va dal più giovane al meno giovane.
Lamine Camara (centrocampista, Génération Foot, Senegal, 05/01/2003)
È un centrocampista difensivo di formazione, ma con un profilo da box-to-box. È un ragazzo piuttosto grande fisicamente, quindi ha un grande impatto nei duelli aerei. È destro e tecnicamente è a suo agio. Se la cava sotto pressione ed è incisivo anche in ripartenza. Ha una buona visione di gioco e sa posizionarsi intelligentemente in mezzo al campo. È un centrocampista interessante, che proviene dalla stessa scuola calcio di Sadio Mané. Ora resta da vedere come si esprime in una competizione internazionale.
(Mansour Loum, Sport News Africa)Jonathan Ikangalombo (ala, DC Motema Pembe, RD Congo, 05/04/2002)
Agile, tecnicamente dotato e molto veloce, possiede un’ottima capacità di percussione. È una delle speranze del calcio congolese ed è atteso con impazienza durante questa competizione. La scelta del ct di puntare su di lui è più che giustificata perché ormai da due stagioni è tra i migliori esterni offensivi del campionato locale. Ora ha la possibilità di farsi conoscere dal pubblico africano e internazionale.
(Michel Tobo, Foot.cd)Daniel Afriyie Barnieh (attaccante, Ghana, Zurigo*, 26/06/2001)
È un attaccante che si muove più da trequartista. È gracile fisicamente, ma molto mobile. Non è un grande realizzatore, considerando che in tre anni di prima squadra all’Hearts of Oak ha segnato 13 reti in 62 presenze. Di queste, 8 le ha realizzate la scorsa stagione, mettendo in mostra la sua capacità di provare il tiro da ogni posizione. È di gran lunga tra i calciatori più conosciuti di questa edizione del CHAN avendo preso parte ai Mondiali 2022 con la nazionale A del Ghana. In Qatar non è sceso in campo, mentre in Algeria sarà titolare indiscusso.
*Il trasferimento allo Zurigo è avvenuto in questa finestra invernale di mercato, quindi Afriyie Barnieh può disputare il CHAN perché al momento della compilazione delle convocazioni era ancora un calciatore dell’Hearts of Oak.Soufiane Benjdida (attaccante, Marocco, Raja Casablanca, 05/09/2001)
È forte, esplosivo e bravo nel gioco aereo. È un peccato non sia riuscito ad accumulare un maggiore minutaggio con il Raja, ma la concorrenza nell’attacco della squadra di Casablanca è feroce. Può giocare come ala o come punta centrale, ma è più pericoloso quando ha campo per correre partendo dalla fascia sinistra e accentrandosi sul destro.
(Benjamin Hajji, Maghrib Foot)Ahmed Kendouci (centrocampista dell’Algeria, ES Setif, 22/06/1999)
È il tipo di centrocampista che non noti finché non fa più parte della tua squadra. Forse è per questo che i club europei ci stanno mettendo così tanto a notarlo. Quest'anno dovrebbe essere quello giusto, visto che alle sue qualità ha aggiunto una vena realizzativa non indifferente: è l’attuale capocannoniere del campionato algerino con 8 gol. Dovrebbe raggiungere l’Europa entro la fine della prossima finestra di mercato e ha il potenziale per giocare con la nazionale A dell’Algeria nel prossimo futuro, nonostante la concorrenza. È sempre al posto giusto al momento giusto. Un classico box-to-box, che eccelle in tecnica e gioco di posizione.
(Maher Mezahi, giornalista freelance)
Menù della settimana
Al Ittihad-Zamalek (11/01 - 18:00 - Kora Plus su YouTube)
Lo Zamalek ha 5 punti di svantaggio in classifica rispetto agli acerrimi rivali dell’Al Ahly. La gara contro la squadra di Alessandria d’Egitto è uno spartiacque decisivo per la stagione. E poi guardare calciatori del calibro di Zizo (fantasista del 1996) e Emam Ashour (centrocampista classe 1998) vale sempre il “prezzo del biglietto”.Algeria-Libia (13/01 - 17:00)*
È la partita inaugurale del CHAN. Si gioca nel nuovo stadio dedicato a Nelson Mandela. I padroni di casa affrontano una nazionale che grazie a questa competizione è riuscita spesso a dimenticare le atrocità del conflitto che imperversa in patria, laureandosi addirittura campione nel 2014.Costa d’Avorio-Senegal (14/01 - 20:00)*
È probabilmente il piatto forte della prima giornata della fase a gironi del CHAN tra due delle nazionali che producono più talenti in tutto il continente africano.
*Le partite del CHAN dovrebbero essere visibili in Italia sul canale YouTube della Caf (la Confederazione Africana del Calcio), ma non ho ancora ricevuto conferma ufficiale dal loro addetto stampa. Vi terrò aggiornati sui canali social di Kura Tawila, che vi invito a seguire in fondo a questa mail.
Cosa leggere
Pelé in Africa: l’uomo, il mito, la leggenda (BBC, Maher Mezahi)
Quando una nazionale dell’Africa orientale si qualificherà ai Mondiali? (The Athletic, Mina Ibrahim) Per leggere questo articolo è necessario abbonarsi.
Per oggi è tutto. Scrivetemi qui o sui canali social di Kura Tawila per dirmi come state, parlare del Campionato Africano per Nazioni e - perché no? - per combattere il mostro che attanaglia De Laurentiis, Spalletti e l’Europa intera. Appuntamento a lunedì 23 gennaio per analizzare la fase a gironi del CHAN. Un abbraccio a tutti e tutte!
Grazie Alex!!
Informazioni preziose, grazie per farci da tramite con le realtà calcistiche africane.
PS il link al canale youtube della CAF penso sia errato, immagino sia questo https://www.youtube.com/@CAFTVafricanfootball