Alle origini della Coppa d'Africa
Edizione 1957: la prima tappa del viaggio all'interno della storia del torneo attraverso le 5 edizioni più significative
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DISCLAIMER: Questo testo è un estratto di “Viaggio in Coppa d’Africa - Storia del torneo + guida all’edizione”, un libro scritto a quattro mani con Vincenzo Lacerenza per presentare la Coppa d’Africa 2019. Questa che leggerete è una versione rivisitata del testo originale.
È nata prima l’Ua, l’unione politica africana, o la Caf, la confederazione calcistica del continente? Come per il paradosso dell’uovo e della gallina, la risposta è in realtà meno scontata di quello che potrebbe sembrare a una prima riflessione. Di primo acchito potremmo pensare che un’unione calcistica sovranazionale possa avere ragione d’esistere solo se esiste già un’unione politica tra gli stati in questione, ma la storia ci insegna che spesso il calcio anticipa le mosse dei governi. Dunque, come la Fifa ha preceduto l’Onu e l'Uefa la Cee, anche la Caf (Confédération Africaine de Football) nasce prima dell’attuale Unione Africana (in origine Organizzazione dell’Unità Africana) l’8 febbraio 1957.
Corre l’anno 1954 quando, in occasione del congresso Fifa n° 29 tenutosi a Berna, all’Africa viene riconosciuto lo status di confederazione calcistica avente diritto a un rappresentante nel comitato esecutivo. L’incarico è assegnato ad Abdel Aziz Abdallah Salem, ingegnere egiziano e futuro primo presidente della Caf. Due anni più tardi, nel 1956, durante il trentesimo congresso della Fifa a Lisbona i rappresentanti degli unici quattro stati africani allora indipendenti e affiliati al massimo organismo calcistico internazionale, vale a dire Egitto, Etiopia, Sudan e Sudafrica, raggiungono l’accordo per la costituzione della Caf. Anche in Africa il calcio era già considerato da tempo più di uno sport. Il suo seguito era già talmente elevato che poteva essere incluso in qualsivoglia strategia politica. Non a caso, molte società calcistiche, supportate da attivisti e movimenti politici, sono state al centro della lotta per l’indipendenza, in particolare in Nordafrica.
Il continente era alla ricerca di riconoscimento internazionale per acquistare una propria identità. Avendo scelto il calcio come veicolo su cui viaggiare verso una maggiore autonomia, i quattro paesi sopracitati non potevano esimersi dal creare una competizione continentale per nazionali. La Coppa d’Africa nasce il 10 febbraio 1957, circa un anno dopo l’incontro all’Hotel Avenida di Lisbona e due giorni dopo l’Assemblea Costituente della Caf svoltasi a Khartoum in Sudan. La capitale sudanese sarà anche il teatro della prima edizione del torneo e il perché è presto detto.
1957: La prima Coppa d’Africa
In Egitto, il paese più indicato per ospitare l’evento e il primo (e unico fino al 1970) ad aver partecipato a un Mondiale nel 1934, imperversava il conflitto armato per la Crisi di Suez. Al-Ahly e Zamalek avevano messo i loro stadi a disposizione dell’esercito e non sussistevano le misure di sicurezza necessarie.
Il Sudafrica, il secondo nella lista, era stato escluso a causa del regime di apartheid che vigeva nel paese dal 1948. In nome della libertà dal giogo del colonialismo, la Caf aveva rifiutato la proposta di inviare una squadra di soli calciatori bianchi e squalificato il Sudafrica, tanto dalla prima edizione della Coppa d’Africa quanto dalla confederazione appena costituitasi. Il Sudafrica verrà riammesso solo nel 1992 dopo la fine del regime di apartheid.
Rimanevano Sudan ed Etiopia e a spuntarla sono stati i Falchi di Jediane che disponevano di infrastrutture migliori.
Dunque, senza il Sudafrica escluso dal torneo, la prima Coppa d’Africa si trasforma sostanzialmente in un triangolare tra Egitto, Etiopia e Sudan. L’Etiopia accede direttamente alla finale, dove incontrerà l’Egitto. I Faraoni si liberano in semifinale dei padroni di casa del Sudan con le reti di Ateya e Ad-Diba (2-1) e nella finale di venerdì 15 febbraio liquidano con un perentorio 4-0 gli etiopi, dando inizio a una lunga storia di dominio calcistico nel continente.
A decidere la prima finale della Coppa d’Africa è un personaggio unico nel suo genere, l’icona della prima edizione. Colui che non proveniva né dall’Al-Ahly, né dal Zamalek. Colui che aveva già aiutato l’Egitto a conquistare i primi Giochi Panarabi nel 1953 nella sua Alessandria natale con nove gol in tre partite. Mohamed Diab Al-Attar, detto Ad-Diba, mette a segno tutte e quattro le reti della finale con cui poi si laureerà capocannoniere della prima Coppa d’Africa. Un’impresa ancora oggi rimasta ineguagliata. La fama di Ad-Diba, però, non si limita al ruolo di calciatore: sarà dirigente di una compagnia idrica, giornalista, ma soprattutto arbitro di calcio. E in qualità di direttore di gara arbitrerà la finale di Coppa d’Africa del 1968 vinta dall’allora Zaire sul Ghana. Avevate mai letto una storia del genere?
La prima edizione, com’è naturale che sia per ogni torneo di recente fondazione, non era stata una manifestazione di grande portata, ma l’Africa calcistica poteva dirsi orgogliosa. Aveva piantato la sua prima bandierina ed era diventata la terza confederazione ad aver inaugurato il proprio torneo per nazionali dopo Sudamerica (1916) e Asia (1956) e prima dell’Europa (1960). L’esperimento era riuscito. Si poteva proseguire.